Amarezza “Sono l’unica presidente di Regione donna del Pd, altri colleghi presidenti del mio stesso partito sono indagati, ma solo a me viene chiesto un gesto di responsabilità e questo mi provoca un po’ amarezza”. “Fermo restando che nessuno mi ha chiesto direttamente di dimettermi e che la scelta è avvenuta in totale autonomia – spiega Marini – faccio fatica a comprendere perché il segretario (Nicola Zingaretti, ndr) a me che sono donna chiede di essere responsabile, mentre non lo fa con i presidenti uomini”. L’ex governatrice, aggiunge, inoltre, che l’idea di rassegnare le dimissioni l’aveva già maturata nella giornata di lunedì: “Chi guida le istituzioni – sottolinea – non può avere nessuna ombra e questo è un principio a cui ho sempre fatto fede e poi dovevo sottrarmi alla gogna mediatica a cui sono stata sottoposta, come se il fulcro di tutto fossi io e all’uso strumentale da parte della politica. Uso strumentale – dice ancora Marini – che considero grave”.
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